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martedì 14 febbraio 2012

KABURA, INCHIKU E SOFT PLASTIC GUINEAN WAY

... ovvero come rivisitare tecniche adatte ai pesci nostrani per le realtà tropicali....

Tutto nasce a inizio Gennaio, il luogo del misfatto è l'arcipelago delle Bijagos, per la precisione le acque antistanti l'isolotto di Kerè, ove opera l'amico Laurent col suo lodge di pesca

In questo scenario, oltre che ad una spettacolare pesca topwater, ci si può dedicare alla ricerca di pesci noti e meno noti nel profondo della colonna d'acqua, a profondità variabili dai 5 ai 30 metri ed in correnti a tratti veramente impetuose, generate dal precipitarsi della marea attraverso gli stretti imbuti che si formano tra un isolotto e l'altro.

I pesci sono jack, snapper e barracuda, ma soprattutto gli otoliti, rappresentanti della famiglia delle ombrine dall'attacco potente e dalla difesa tenace





Ma capitano anche clienti insoliti come questa ombrina strana o come l'aquila di mare catturata dall'amico Luca:



E poi c'è il grande outsider, che arriva, mangia, salta e se ne va, ovvero il grande tarpon, e per grande intendo proprio come dimensioni, dato che il record ufficiale della zona è 115 kg e ne sono stati catturati di ancora più grandi senza essere pesati. Non abbiamo avuto la fortuna di allamare il re d'argento ma sembra che nel periodo giusto sia evento piuttosto comune.

La tecnica è particolare, capita per le forti correnti di dovere usare 90 grammi in dieci metri d'acqua; come attrezzo non una jig rod specifica, ma l'ideale è una canna da spinning PE3, visto che la pesca sarà un po' fuori dai canoni standard di quelle tecniche; personalmente mi sono trovato ottimamente col una Yamaga Blanks Blue Sniper 70/3 e con il prototipo dell'Italcanna Kerè, sviluppata proprio come factotum per queste e altre acque.

Yamaga Blanks Blue Sniper 70/3 in piega.

L'animazione è spesso veloce, i pesci sono aggressivi, ma è fondamentale mantenere il contatto col fondo. Ovvio che in queste condizioni l'armatura standard con cui vengono fornite dette esche non è all'altezza delle bocche e dei combattimenti, conserveremo solo teste e skirt o polipetti, sostituendo ami e cordaggi con altri decisamente più robusti, noi abbiamo usato Zylon YGK e ami Decoy Cutlass del 3/0 che si sono rivelati perfetti allo scopo.


Una modifica importante è l'arricchimento del jig con uno o più vermi di gomma, per conferire volume e vibrazioni, finalmente la maniera di utilizzare quei chili di plastic worm da bass anni 80 che giacciono inutilizzati nei nostri garage; niente di enorme comunque, lunghezze tra i 3 e i 5 pollici sono le più indicate; come colori spazieremo dall'ottimo bianco al nero ad altre tonalità mai troppo mimetiche visto che le acque sono spesso ricche di sedimento apportato dai fiumi.

Efficacissima anche la pesca coi soft shad da 5-6 pollici su testine dai 40 ai 90 grammi, sull'onda delle tecniche adoperate per la spigola nel nord della Francia, da provare assolutamente.


Sicuramente l'esperienza mi ha dato modo di riflettere, dato che le possibilità di applicazione in altre acque sono pressochè innumerevoli.... a presto magari con altri sviluppi!

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